Biografia

Generale Stefan Gusa

Il Generale Stefan Gusa nacque il 17 aprile 1940 nel villaggio Spataru del comune di Costesti, in provincia di Buzau.

 

Frequentò la scuola elementare di Spataru e il liceo “Bogdan Petriceicu Hasdeu” di Buzau. Gli anni trascorsi qui sono segnati da una forte volontà che lo indusse a perseverare e a riuscire a distinguersi attraverso l’istruzione. Nell’autunno del 1957 si iscrisse alla Scuola Militare Ufficiali Attivi di Carri Armati e Auto di Pitesti, e ciò segnò l’inizio di una carriera militare verso cui si sentì irrimediabilmente attratto e a cui sembrava essere predestinato.

Nell’estate del 1960, dopo aver conseguito la laurea per l’arma carri armati con il massimo dei voti, gli venne conferito il grado di tenente e fu nominato comandante del 2° Plotone Carri Armati della 4a Compagnia del 68° Reggimento Carri Armati e Autocannoni.

Le sue qualità militari e pedagogiche fecero sì che fin dal primo anno di attività si rivelasse un eccellente istruttore. Tra il 15 giugno 1961 e il 6 settembre 1966,  ricoprì quindi le funzioni di comandante di Plotone e di Compagnia allievi alla Scuola Militare Superiore Ufficiali di Carri Armati e Auto di Pitesti. Il rispettivo periodo fu contrassegnato da notevoli risultati, il plotone istruito dal tenente Gusa essendo dichiarato la prima subunità di eminenti allievi dell’Esercito.

Il 30 dicembre 1963 venne promosso al grado di tenente maggiore, ed eccezionalmente, soltanto due anni più tardi, il 30 dicembre 1965, a quello di capitano.
Negli anni 1966 – 1972, frequentò i corsi dell’Accademia Militare Generale, Sezione Carri Armati e Auto presso la Facoltà Militare Tecnica dove, come studente,  si fece notare fra l’altro per le sue qualità di ricercatore scientifico nel campo dello studio della galleggiabilità dei veicoli blindati anfibi. Il 30 dicembre 1971 venne promosso al grado di maggiore. In segno di apprezzamento delle sue doti, dopo la laurea fu nominato docente presso la Cattedra Tecnica di Carri Armati e Auto, incarico che ricoprì da marzo a ottobre del 1972. Le notevoli qualità dimostrate nel periodo in cui svolse mansioni di comando portarono alla sua nomina il 7 ottobre 1972 a comandante del 6° Reggimento Carri Armati “Ion Buteanu” della guarnigione di Turda.

Mantenne questo incarico fino al 13 agosto 1976, con una piccola interruzione tra il 1° dicembre 1975 e il 31 maggio 1976 quando frequentò il Corso postaccademico di perfezionamento, Sezione armi riunite.

Le sue prestazioni al comando del 6° Reggimento Carri Armati gli fecero ottenere eccezionalmente il 23 agosto 1974 un nuovo avanzamento al grado di tenente-colonnello. Il 13 agosto 1976 venne nominato a capo dello Stato Maggiore della 6a Divisione Carri Armati “Horia, Closca e Crisan”. Il 23 agosto 1979 fu avanzato al grado di colonnello ingegnere, anche questa volta prima della fine del periodo di stage di grado.

Benché l’incarico di Capo di Stato Maggiore fosse particolarmente impegnativo, Stefan Gusa non trascurò la sua preparazione professionale, frequentando dal 1° agosto al 30 novembre 1978 un corso di perfezionamento della sua formazione in materia di organizzazione-mobilitazione.

L’andamento ascendente della sua carriera militare, dovuto esclusivamente alle sue doti e ai risultati eccellenti ottenuti nell’adempimento delle sue mansioni, proseguì mediante la sua nomina, il 10 novembre 1981, al comando della 6a Divisione Carri Armati “Horia, Closca e Crisan” il cui Capo di Stato Maggiore era stato per sei anni.

Nel periodo 15 settembre 1982 – 14 luglio 1983 frequentò il Corso postaccademico superiore.
Il 23 agosto 1984 fu promosso al grado di generale-maggiore (generale di brigata), mentre il 25 settembre 1986 fu nominato Primo Viceministro della Difesa Nazionale e Capo del Grande Stato Maggiore.
Durante gli eventi di dicembre 1989, il generale Stefan Gusa era a capo del Grande Stato Maggiore. La sua attività fu allora segnata da tre momenti che lo definirono come un grande patriota.

A Timisoara, quando vide l’ampiezza e la natura delle manifestazioni – diverse da quanto affermato nei comunicati ufficiali – ordinò di non sparare contro i manifestanti, mentre, in seguito alla sua visita presso una grande impresa di Timisoara, gli operai con cui parlò lanciarono lo slogan “L’esercito è con noi!”, scandito successivamente nell’intero Paese. Ritornato a Bucarest dove succedette al defunto generale Vasile Milea nella carica di Ministro della Difesa Nazionale, ordinò alle truppe militari di ritornare nelle caserme e di difendere in seguito le istituzioni dello Stato che erano passate dalla parte della rivoluzione. Al contempo, si dichiarò assolutamente contrario all’entrata nel Paese di truppe straniere per difendere l’indipendenza e la sovranità nazionale.

Il 28 dicembre 1989 fu dimesso dall’incarico di Capo del Grande Stato Maggiore e nominato Capo di Stato Maggiore (e primo sostituto del comandante) presso la 4a Armata. Poco tempo dopo, il 26 febbraio 1990, fu nominato comandante della 2nda Armata, il cui comando era dislocato a Buzau.
Deteneva proprio l’incarico di comandante della 2nda Armata in data del 28 marzo 1994 quando morì in seguito a una spietata malattia che mise fine a una carriera militare di eccezione, privando l’Esercito Romeno di uno dei suoi brillanti rappresentanti.

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